Stasera m'è improvvisamente voglia di bere un buon the caldo, fortuna vuole che mia madre ne aveva preparato in abbondanza.
Mi son detta poi, "ma sì, voglio trattarmi bene", e ho tirato fuori una delle tazze da servizio. Sapete, quelle belle, decorate, raffinate, di un corredo tanto bello quanto inutile, dato che in realtà non è stato mai usato?
Ecco, una di quelle, giusto per farmi una coccola in più.
Ma ora, giusto per non perdere mai l'abitudine, ho cominciato a pensare.
Qual è il limite che sta tra volersi bene e farsi voler bene?
(Non inserisco il mio come esempio, come ho detto era solo una coccola)
Cosa ci spinge a mostrarci sempre al meglio?
Lo facciamo davvero per noi?
E soprattutto, perché mostrarsi sempre al meglio?
Perché mostrarsi perfetti, se dietro la patina si nasconde un animo a pezzi?
Cosa c'è di sbagliato nel mostrare il nostro disinteresse, le nostre debolezze, il nostro IO?
Cosa ci ha spinti a creare una società in cui vogliamo vedere gente al meglio, un mondo in cui le sofferenze altrui non ci toccano, se non di sfuggita?
Ecco, forse non mostriamo i nostri problemi perché noi stessi ci disinteressiamo di quelli altrui?
E se c'è un modo per migliorare, se possiamo evolverci e passare a un livello superiore, perché non lo facciamo?
Ma la domanda vera, quella che -forse- vi state facendo anche voi, è questa: che cosa diamine c'era dentro a quel the?!
Nessun commento:
Posta un commento