giovedì 27 febbraio 2014

Tattoo

Io amo i tatuaggi. Quelli fatti bene, si intende.
Ne vorrei fare un paio, ma so già che sono un po' troppo grandi per me.
Boh, forse sarà che non sono abituata, ma mi sa strana l'idea di avere un grosso disegno addosso.
Ipoteticamente mi piacerebbe, ma nella realtà dei fatti?
Mah.

C'è da dire poi che al momento mi mancano i fondi necessari.
Magari, un giorno, quando sarò multimiliardaria (sogna, ragazza sooognaaa), chissà.

L'unica cosa che non mi piace molto è il blackwork.

Esempio:



In realtà non amo particolarmente nemmeno l'old school, ma in questo caso dipende tutto dal tipo di disegno.

Praticamente mi piacciono i tatuaggi realistici :3

E mi piacciono i lavori di Sasha Unisex, ha inventato uno stile particolare, che mi piace.
Su di me non lo vedo per niente, però mi piace.

Questo è il suo (?) Instagram, consiglio di darci un'occhiata! http://instagram.com/sashaunisex





Piazzo altre foto che adoro

Qui l'artista è Randy Engelhard, vincitore come miglior tatuaggio del giorno, alla Milano Tattoo Convention. Questo tattoo è stato iniziato e finito in giornata..spettacolare, no?
La sua pagina facebook: Randy Engelhard-Heaven of Colours


E ancora


di Michele Agostini.
Qui la sua pagina facebook: https://www.facebook.com/micheleagostinitattooartist


Ok, so che magari tutti 'sti link sono noiosi, però mi pare il minimo, citare gli artisti.
Questo è il loro lavoro e di certo non deve restare anonimo.


E intanto continuo a sognare il mio camaleonte e l'aquila... Magari un giorno...
*sospira*

lunedì 17 febbraio 2014

Ritorno dall'oltretomba

Non ho voglia di angosciare nessuno, ma la malinconia mi porta sempre delle parole che devo liberare.

Qualche occhiata al passato, qualcuna al presente e si capisce come tutto continua, sempre.
A volte sarebbe bello vedere che non solo il tuo mondo si ferma, ogni tanto, invece ti ritrovi tra pianeti che girano senza sosta.
Sempre, con costanza.
È questo il punto, credo: la vita prosegue anche se le urli di fermarsi.
La Terra va avanti. Sempre.
Per quanto il tempo lenisca le ferite, bisogna anche calcolare il significato che gli abbiamo affidato. Quindi per ognuno di noi c'è un concetto soggettivo di tempo.
E, nonostante esso passi, talvolta ci sono ferite che pare non si rimarginino più.




Uh, mi è arrivato ora un messaggio che proprio non aspettavo. La mia faccia è stata tipo: 


Lagggente che torna dall'oltretomba!




Come me in effetti, visto che è già da un po' che non scrivo nulla.
Sono un fottutissimo zombi. E io odio gli zombi.


Bene, cià.

giovedì 6 febbraio 2014

Che rumore fa la felicità?

Come opposti che si attraggono, come amanti che si abbracciano...

Insieme
la vita, lo sai bene
ti viene come viene
ma brucia nelle vene
e viverla insieme
è un brivido, è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura
da vivere insieme (insieme, insieme) a te...



...Che rumore fa la felicità?




Non amo particolarmente i Negrita, ma questa canzone è molto bella.
Forse potrei rivalutarli, chissà.

martedì 4 febbraio 2014

Piedi piantati per aria

Tutto è appassionante, ma allo stesso modo non lo è mai abbastanza.

Scrivere è bello, mi piace molto.
Ma se mi metto in testa un progetto, alla fine mi trovo sempre ad abbandonarlo.
Perché mi annoio, tutto mi annoia.

Mi piacciono tante cose, ma nessuna mi prende totalmente.


Che senso ha, restare così, a metà tra il fare e il non fare?


"...bisogna fare!"

A Natale non bisogna farsi gli auguri, ma augurarsi di fare!
E non si deve pandorare, ma ponderare!

Bisogna amare il maro, anche quando remare ti rende amaro l'amore.

Le perle di Crozza. Lo adoro!


Ma mi sto dilungando.
Ecco, non riesco nemmeno a fare un post normale, devo divagare.

Ma ne son sempre stata abbastanza consapevole, di avere i piedi ben piantati per aria. E la testa lassù, persa chissà dove tra gli astri.


Deficit d'attenzione? Fuga dalla realtà? O è semplice noia per le questioni normali, che mi fa divagare i pensieri?
Belle domande, già.




Boh, basta.
Ciao.


Ahuahuahuahu sono bellissimi *rotola*

domenica 2 febbraio 2014

La maestra dei miracoli

Ho proprio voglia di parlare di lei, dopo giorni di silenzio (non riuscivo ad accedere a Google+ da Thom) e riflessione sui suoi libri, ho scelto di parlare della maestra dei miracoli. O almeno così è chiamata dalle altre persone.
Di chi parlo però?

Di Torey L. Hayden (non ricordo il nome intero, però è conosciuta nel modo in cui l'ho scritto io, se cercate su Wikipedia trovate delle info su di lei)
Insegnante per bambini definiti "difficili", appassionata di mutismo elettivo e di bambini complessi. Non sempre è riuscita ad aiutare tutti, talvolta i problemi fisici o le sindromi psichiche erano impossibili da migliorare, ma le volte in cui ha trovato le cause di molti problemi...beh, la chiamano "maestra dei miracoli" per qualcosa, no?

I suoi libri, dove narra delle esperienze che ha avuto con bambini più o meno autistici sono veri, duri e talvolta dolorosi.
Bambini che hanno vissuto situazioni orripilanti, costretti a fare cose che un bambino non dovrebbe mai fare. O ancora piccoli che vengono schiacciati dai "grandi", che li vogliono come gli altri, li vogliono "normali"

Negli ultimi quattro giorni ho letto due suoi libri su questo tema, ne ho iniziati altri due che invece sono un po' diversi.
E prendono, prendono un sacco.
Anche quando stai male, perché non puoi evitare di sperare in un finale migliore.
Alla fine se lo meriterebbero tutti, un lieto fine.

Tornando a Torey, i suoi metodi a volte sono strani. E lo sa.
Ma adoro come tratta i bambini. Come riesce ad amarli, a tal punto da cambiargli la vita. E, una parte di me, vorrebbe essere come lei.


Se non si leggesse sotto, c'è scritto "Cassandra e Drake, due famiglie diverse, sue mondi lontani, abusi e privilegi: due bambini difficili salvati alla maestra dei miracoli"
La storia di Cassandra comincia più indietro, c'è un altro libro che parla di lei e va letto prima di questo. Ora non ricordo quale sia - ce ne sono troppi e la mia memoria è quel che è - però se vi sembra interessante vi consiglio di perderci quei cinque minuti in una ricerca su internet. Per me ne vale la pena.